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Cronaca lunedì 07 ottobre 2019 ore 16:41

False fatture, condannati i genitori di Renzi

Condannato anche l'imprenditore Luigi Dagostino. Al centro della vicenda due fatture da ventimila e 140mila euro per consulenze sull'outlet The Mall



FIRENZE — Si è concluso con tre condanne il processo di primo grado che vedeva sul banco degli imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, accusati di aver emesso false fatture, e l'imprenditore Luigi Dagostino, accusato di false fatture e truffa (vedi qui sotto gli articoli collegati).

I coniugi Renzi sono stati condannati a un anno e nove mesi di reclusione come richiesto dal pm Christine Von Borries, Dagostino a due anni di reclusione (la pm aveva chiesto due anni e tre mesi), tutti e tre con pena sospesa. Il giudice ha disposto a carico degli imputati anche il pagamento delle spese processuali, l'interdizione da incarichi direttivi nelle loro società per sei mesi, l'interdizione da incarichi pubblici per un anno e l'interdizione perpetua dal ruolo di membro di commissioni tributarie.

Tiziano Renzi ha già annunciato il ricorso in appello. "Sono consapevole che si tratta solo di un primo momento, non perdo assolutamente fiducia nella giustizia - ha dichiarato il padre di Matteo Renzi - Almeno è stato appurato che non c'è neanche un centesimo di evasione, passerò i prossimi anni nei tribunali a dimostrare la mia innocenza".

Al centro della vicenda vi sono due fatture da ventimila e 140mila euro più Iva che Dagostino - tramite la società Tramor spa di cui a quel tempo era amministratore - avrebbe pagato a due società che fanno capo ai coniugi Renzi per consulenze riguardanti l'outlet The Mall di Reggello, di proprietà del gruppo Kering di cui la Tramor faceva parte. 

Secondo l'accusa, queste consulenze non furono mai realmente effettuate, l'esatto contrario di quanto affermato da Laura Bovoli e Tiziano Renzi che hanno sempre respinto ogni addebito. Dagostino, durante il processo, ha dichiarato invece di aver pagato le fatture in questione per 'sudditanza psicologica' nei confronti dei genitori dell'ex presidente del Consiglio. Sempre a Dagostino, oltre al reato di false fatture, è stato contestato quello di truffa per aver sollecitato la Tramor a pagare ai Renzi la fattura da 140mila euro quando non era più amministratore della spa. La Tramor spa si è costituita parte civile nel processo e Dagostino è stato condannato a pagarle 190mila euro a titolo di risarcimento e 3.500 euro per le spese processuali.

L'indagine sarebbe iniziata quando il nuovo amministratore della Tramor scoprì che una delle fatture in questione non era supportata da adeguata documentazione e chiese all'Agenzia delle Entrate il ravvedimento operoso.


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